RITORNA IL PASSATO

AL MUSEO CIVICO CAZZETTA

Articolo tratto dal mensile Il Cadore pubblicato nel mese di Aprile 2011

In una atmosfera suffusa, le orme di dinosauri, l’uomo di Mondeval, ceramiche e mappe

Inaugurato lo scorso luglio, il ristrutturato museo civico Vittorino Cazzetta di Selva di cadore, conta, ad oggi, quasi 8.000 ingressi. Una grande soddisfazione per il paese che può contare su questa nuova risorsa turistica de- stinata a diventare un centro culturale di eccellenza. “Conosci la tua storia, rispetta la tua terra ... Consegnala al futuro” è l’invito che il museo porta scritto sulla facciata frontale. Un invito rivolto al visitatore ma soprattutto (e forse ancora di più) ai paesani di Selva e a tutti quei “custodi” che finora se ne sono presi cura. Il museo civico della Val Fiorentina sorge lungo la via principale IV Novembre (sulla strada della Pasadora): lo si riconosce dalla particolare architettura esterna che si discosta dal classico stile di montagna e dal logo in acciaio raffigurante il monte Pelmo. Entrando all’interno dell’edificio, pare quasi di cambiare mondo: le luci suffuse e le pareti di velluto blu, immergono il visitatore in un’atmosfera volutamente notturna. All’inizio del percorso museale, una gigantografia di Vittorino Cazzetta dà il via allo “spettacolo” dell’esposizione, pensata dall’architetto Marino Baldin come un contenitore di emozioni: le teche dagli involucri evanescenti, danno quasi l’impressione di poter toccare gli oggetti esposti.

Il museo è composto attualmente da tre sezione che trattano di geologia-paleontologia, archeologia, proto-storia. Di particolare rilievo, nella prima sezione, è il calco del masso individuato da Cazzetta ai piedi del monte Pelmetto, su cui sono state rinvenute le orme di dinosauri triassici risalenti a circa 200 milioni di anni fa. La scoperta del Pelmetto fu particolarmente significativa: svelò agli studiosi informazioni su questi primitivi animali triassici dando il via a nuove successive ricerche sulle Dolomiti. Le avanzate tecnologie utilizzate per il nuovo allestimento hanno permesso anche di “animare” il calco: così, tra ombre e luci, un dinosauro riprende vita per tornare a camminare sul masso del Pelmetto, tra il rumore dell’acqua e i colori dell’alba. Uno spazio privilegiato non poteva che essere dedicato al famoso uomo di Mondeval, la cui sepoltura (completa di corredo funerario), rappresenta un esempio di sepoltura mesolitica ad alta quota (2150 metri circa) di valore unico per la qualità e la quantità dei suoi reperti. Lo scheletro del cacciatore primitivo è oggi riposto nel calco di una fossa appoggiata in una teca pavimentale trasparente, quasi completamente avvolto nella suggestiva notte della sala: alcune piccole luci compon- gono sul soffitto la costellazione di Orione. Passando nella sezione storica fanno bella mostra di sé reperti ceramici, comprenti anche un'intera olla (utilizzata per la bollitura) e strumenti in selce di buona qualità. Si tratta di selci del tardo neolitico e dell’età del rame provenienti dal sito di Mandriz (località in Comune di Selva di Cadore a circa 1600 metri d’altitudine). Una serie di pannelli contiene pergamene di epoca medioevale (con antiche mappe) illustrano le prime testimonianze scritte del paese di Selva di Cadore. Da non dimenticare anche la stele del monte Pore, con iscrizioni venetiche, rinvenuta nel 1866.

E’ comunque impossibile citare uno ad uno i reperti conservati nel museo della Val Fiorentina, senza contare quelli che ancora non hanno trovato una sistemazione fissa. Vi sono infatti in corso progetti di completamento delle sale già a disposizione (con l’aggiunta dell’area etnografica) e l’intenzione di creare una sala video per i bambi- ni con annesso laboratorio didattico. Nel frattempo il museo va avanti con successo mettendo a disposizione del paese la nuova sala culturale in cui si sono già svolte diverse attività di intrattenimento e cultura, come il cineforum, le presentazioni di libri, le conferenze e le recite scolastiche. Fino al 30 aprile sarà inoltre visitabile gratuita- mente la mostra temporanea dello scultore Ruggero Buogo dal titolo “Oltre la maschera”.

Fin dai tempi della collezione di fossili di Vittorino Cazzetta nel ‘82 gli “Amici del Museo” si mettono a disposizione per visite guidate in museo

Se oggi Selva ha il suo museo bisogna ringraziare in primis coloro che, con cura e passione, lo hanno saputo “tirar su” dal nulla, accompagnandolo in ogni fase della sua evoluzione, con costante impegno e devozione. Intorno agli anni ’80, Vittorino Cazzetta di Pescul, volle mettere a disposizione della comunità la sua “collezione” di fossili. Nel 1982 fu istituito in via ufficiale il museo civico della Val Fiorentina, il cui spazio espositivo si estendeva in una sala adiacente alla scuola materna. Nelle vetrine vennero quindi posti i reperti rinvenuti da Cazzetta, Corrado Chierzi, Ugo Lorenzini ed altri. Si trattava di fossili provenienti in gran parte dalla Val Fiorentina. In poco tempo il gruppo composto dalla commissione nominata per l’allestimento e la gestione del museo, cominciò a denominarsi “Amici del museo”. L’importanza dell’associazione fu rilevante quando Vittorino Cazzetta scoprì ai piedi del monte Pelmetto le impronte dei dinosauri ma ancor di più quando, lo stesso Cazzetta, individuò le prime selci mesolitiche a Mondeval, le quali permisero di cominciare gli scavi che avrebbero portato alla luce nel giro di un paio d’anni, la famosa sepoltura dell’uomo di Mondeval. Furono proprio gli “Amici del museo”, in stretta collaborazione con il comune di Selva, a trovare i fondi per far partire la prima campagna di scavo, sempre con l’apporto, tutt’oggi fondamentale, dei volontari. Il gruppo, sempre più motivato, si costituì legalmente il 21 ottobre 1989 col nome di Associazione Culturale “Amici del museo” di Selva di Cadore, guidata fino al 1999 da Ugo Buogo e successivamente da Ermenegildo Rova. L’esposizione della sepoltura di Mondeval nel museo della Val Fiorentina portò, intorno al 1991, ad un vero boom di visitatori. Ciò comportò per l’associazione un maggiore impegno sia economico che gestionale. I membri, tuttavia, non mancarono mai di adempiere ai loro impegni, continuando a svolgere ricerche sul campo e rinvenendo importanti reperti, come le orme di un grande rettile in prossimità di forcella Forada o il sito di Mandriz. Inoltre l’Associazione riportò alla luce un cunicolo scalinato nella frazione di Villa, facente parte di un’antica fortificazione. Era noto infatti che vi fosse una torre, visto il sottostante abitato di Solator (Sub turri). Nel 1996, gli “Amici del museo” subirono una gran perdita: Vittorino Cazzetta scomparve. Il suo corpo venne ritrovato solamente un anno dopo, in una fessura del Piz del Corvo. L’anno successivo il museo venne intitolato alla sua memoria. L’associazione proseguì nel suo lavoro, proponendo preziose pubblicazioni e incentivando l’attività mu- seale, effettuando diverse visite guidate non solo a Mondeval ma anche a Mandriz, alle miniere del Fursil, al cunicolo di Villa e al castello di Andraz. Da non dimenticare anche il loro impegno nello studio della storia antica di Selva e nella realizzazione di calchi di notevole importanza, come quelli delle orme dei dinosauri o della stele del Pore. Oggi, il nuovo museo civico della Val Fiorentina è gestito direttamente dal Comune: gli “Amici del museo” rimangono tuttavia dei fedeli sostenitori e dei fondamentali collaboratori. Sono proprio loro, i volontari dell’associazione, che ogni mercoledì mettono a disposizione il loro tempo per offrire visite guidate all’interno del museo, un museo che è diventato “adulto” ma di cui gli “Amici del museo” rimangono ancora i padri indiscussi.

Info: www.museoselvadicadore.it - Tel. 0437.521068

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